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C’è la signora vittima di violenza, che sta cercando faticosamente di ripartire insieme ai suoi piccoli lontano dal baratro di cattiveria che rischiava d’inghiottirla. Ma ci sono anche tanti papà, disoccupati di lungo periodo, da anni alle prese con l’incubo di quel futuro da costruire per la propria famiglia e i figli. Per adesso sono 54 i cosiddetti “beneficiari” di Papillon, il progetto sostenuto dalla Regione Toscana con un finanziamento di 424.445 euro nell’ambito dei fondi europei POR-FSE e gestito dalla cooperativa Arnera con la collaborazione della Società della Salute della Zona Pisana e delle cooperative Aforisma e Il Simbolo. Ma alla fine del progetto saranno almeno 77, tutte cosiddette “persone svantaggiate”, ossia “uomini e donne con un vissuto e un presente di marginalità grave e l’obiettivo per futuro di provare a lasciarselo alle spalle” traduce il coordinatore Stefano Carboni. E’ proprio questo, infatti, lo scopo di Papillon, un progetto che è anche e soprattutto un percorso, avviato nella primavera di un anno fa e che ha ripreso il suo normale cammino da qualche settimana, dopo l’allentamento delle misure restrittive dovute all’emergenza Covid-19: “Vogliamo sostenere chi fa più fatica offrendo un aiuto immediato ma anche accompagnamento e formazione finalizzati a riavvicinare al mercato del lavoro tante persone in condizione di grave povertà – racconta la Presidente della SdS Pisana Gianna Gambaccini -, un progetto necessario già prima della pandemia e divenuto fondamentale dopo e che non avremmo mai potuto realizzare senza la collaborazione dell’imprenditoria pisana”.
Sì perché Papillon è un percorso a tappe, iniziato poco più di un anno fa con la selezione di 222 potenziali candidati fra i quali individuare, previo un colloquio di valutazione socio-professionale e di orientamento, i 77 beneficiari destinati a svolgere, dopo un periodo di formazione, un tirocinio formativo di cinque mesi in azienda con un’indennità mensile di 400 euro. Finora sono state 35 le imprese del territorio che hanno aderito al progetto e ospitato, sino ad oggi, già 38 stage aziendali (9 dei quali già conclusi, 13 ripartiti in questi giorni dopo l’interruzione causa Covid-19 e 16 in fase di ripresa). Nell’elenco ci sono aziende agricole, bar e ristoranti, ma anche parrucchieri, artigiani della ceramica e del legno, grandi marchi dell’abbigliamento e della grande distribuzione. “Una risposta grande e inattesa che ci sta consentendo di dare una speranza concreta a molte persone” conclude Gambaccini. Perché grazie a “Papillon” 77 persone sono tornate ad affacciarsi e confrontarsi dopo anni con il mondo del lavoro. E hanno pure studiato e si sono formati: un corso Haccp si è già concluso e un altro, dedicato alla sicurezza nei luoghi di lavoro è appena ripreso dopo l’interruzione causa Covid. Altri partiranno nelle prossime settimane.