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Con il primo studio Nomisma la mobilità come innesco e chiave trasformativa per la Valdera oltre il Covid

ValderaLab, il laboratorio di progettazione della Valdera con uno sguardo al 2030, non chiude per ferie. Il percorso avviato lo scorso anno e coordinato da Nomisma, società di ricerca e consulenza economica di Bologna, apre la prospettiva ad un nuovo ambizioso obiettivo: progettare la nuova mobilità della Valdera e valutarne gli effetti potenziali sotto il profilo economico e sociale.

All’inizio di quest’anno i risultati del lavoro di Nomisma “Verso un Piano di Sviluppo della Valdera. Primo Report 2020”, promosso dai Comuni dell’Alta Valdera (Pontedera, Ponsacco, Peccioli, Terricciola, Lajatico, Chianni) per valutare i servizi del territorio e le prospettive dell’area, hanno evidenziato infatti l’opportunità di investire sulla mobilità innovativa e alternativa come innesco e chiave di trasformazione economica e sociale in relazione a tre visibili motori di sviluppo: servizi formativi scolastici ed extra-scolastici; offerta turistica, culturale e paesaggistica; polo logistico, tecnologico e ambientale.

Quali sono le caratteristiche attuali della mobilità sul territorio? La domanda di mobilità in Valdera è in forte crescita. L’ultimo censimento Istat disponibile mostra come i pendolari complessivi nell’area erano quasi 15.000 con un incremento del +21,4% in 10 anni, una velocità di crescita doppia rispetto alla media provinciale, mentre a livello regionale si è registrato addirittura un leggero decremento del pendolarismo. Il Comune di Ponsacco assorbe da solo oltre il 50% dei pendolari della Valdera ed ha sperimentato la crescita più forte del fenomeno (+30,3%). Secondo l’Osservatorio Audimob di Isfort, si può stimare che gli spostamenti giornalieri totali (non solo pendolarismo per lavoro e studio) nei Comuni dell’Alta Valdera, escludendo i tragitti a piedi inferiori ai 5 minuti, ammontino complessivamente a circa 60.000. I pendolari della Valdera sono per quasi il 70% lavoratori e per poco più del 30% studenti. Il polo di destinazione più importante per il territorio è il Comune di Pontedera che assorbe oltre il 30% del pendolarismo extracomunale di Ponsacco (punta del 35,1%), di Peccioli, di Chianni e poco più del 25% di quello di Terricciola. Solo il Comune di Lajatico, a Sud dell’area, gravita prevalentemente sulla confinante Volterra, ma il peso di Pontedera è di poco più basso.

I pendolari della Valdera si muovono comunque in misura prevalente fuori dal proprio Comune di residenza. Circa il 60% dei movimenti pendolari dell’area è di tipo extraurbano, percentuale che invece nella media provinciale si ferma al 50% e in quella regionale a circa il 40%. Un potenziamento dei servizi educativi scolastici ed extrascolastici e la prospettiva di riconoscimento e rafforzamento di insediamenti produttivi in ambito logistico, ambientale e tecnologico favorirebbero una maggiore ritenzione e attrattività dei flussi della Valdera. I tempi di percorrenza per l’accessibilità territoriale mostrano delle forti aree di miglioramento rispetto al contesto provinciale e regionale. Complessivamente quasi il 20% dei pendolari impiega oltre 30 minuti per raggiungere la propria destinazione, contro una media provinciale inferiore al 15% e una media regionale di poco superiore al 15%.  Una criticità più accentuata nei Comuni più “lontani” come Chianni (30% di pendolari che impiegano oltre 30 minuti) e Lajatico (poco più del 25%), ma che si riduce fortemente nel caso di Ponsacco, per la vicinanza al polo gravitazionale di Pontedera, e nel caso della stessa Pontedera. La scelta dei mezzi di trasporto dei pendolari è squilibrata verso l’auto, mentre marginale è la scelta dei mezzi non motorizzati (piedi e bici) particolarmente attrattivi per i flussi turistici. La larga parte, pari a poco più del 70% del totale, utilizza l’automobile, il 9,7% il bus urbano/scolastico/aziendale, il 3% il treno, il 4,4% il bus extraurbano, l’1,4% la moto e l’11% va a piedi o in bicicletta. Quanto ai singoli Comuni della Valdera salta all’occhio l’elevato peso della componente di mobilità non-motorizzata a Chianni (15,8%) e ancora di più a Lajatico (18,7%), mentre a Ponsacco si registra la percentuale più alta di uso dell’auto, contestualmente a valori più bassi nell’uso del bus.

ValderaLab, oggi, ValderaLab può costituire una reale e concreta opportunità per gestire il “tempo-Covid” e pensare insieme il “post-Covid”, a partire dalla opportunità di anticipare l’orientamento degli investimenti pubblici e privati su ambiti a maggiore valore aggiunto sociale. L’economia cresce con la società quando i progetti di sviluppo “coinvolgono” anche gli aspetti sociali. Servono quindi interventi “trainanti” che tramite l’indotto innescano lo sviluppo del territorio nelle sue dimensioni prioritarie.

I Comuni di Pontedera e Peccioli hanno deciso insieme di avviare un secondo percorso di ValderaLab basato sulla definizione e valutazione di un progetto di mobilità per la Valdera da presentare alla Comunità e alle Istituzioni regionali all’inizio di settembre. Tale percorso sarà coordinato da Nomisma, nelle figure di Marco Marcatili (Economista e Responsabile Sviluppo), Giuseppe Torluccio (Specialist nella valutazione d’impatto), Massimiliano Colombi (Sociologo) e vedrà il contributo tecnico di una società di progettazione di profilo internazionale come MIC-Mobility in chain di Milano, nelle figure di Federico Parolotto (Senior partner) e Giuseppe Vallelonga (Senior consultant).

Tale percorso operativo si concretizzerà nel progetto di fattibilità e valutazione socio-economica “Valdera Smart Mobility” che intende portare il meglio della progettazione infrastrutturale nel nostro specifico “contesto micropolitano”. È chiaro infatti che sulla mobilità ci si gioca il futuro dell’economia, del turismo, della sostenibilità e della formazione delle nuove generazioni. È necessario focalizzarsi su pochi interventi ad alta priorità e la mobilità innovativa è certamente “la priorità” per tutte le altre progettazioni.

Nel contesto di attese sugli investimenti pubblici oltre il Covid e nella consapevolezza di dover orientare le risorse su pochi ambiti ad alto potenziale di sviluppo territoriale, il progetto Valdera Smart Mobility crea le condizioni per orientare il dibattito pubblico ed offrire ai decisori un contributo in grado di sostenere tempestivamente decisioni di investimento utili allo sviluppo di tutti i comuni della Valdera.

I sindaci Matteo Franconi e Renzo Macelloni dichiarano che questo progetto di fattibilità per una mobilità alternativa ed innovativa è un molo qualificato da cui salpare verso un’idea di comunità della Valdera intesa in senso complessivo. Un’unica grande città di ‪100.000 abitanti, con vocazioni eterogenee ed integrate da capitalizzare, connettere e mettere al servizio dei bisogni vecchi e nuovi dei cittadini ed essere all’altezza delle sfide che il futuro ci chiede di affrontare. Quello della sostenibilità ambientale e funzionale del nostro sviluppo è la rotta che vorremmo prendere e condividere verso un approdo che ci faccia trovare pronti al tempo della ricostruzione post covid-19 ed intercettare le linee di finanziamento sapendo dove vogliamo andare.