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“La ripresa ci sarà e sarà graduale per non correre il rischio di
tornare indietro con un impatto economico e psicologico ancora più
difficile. Occorre essere cauti, prudenti e responsabili”. A dirlo è il
presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in un’intervista
televisiva, all’indomani dell’accordo con il Governo sulle riaperture delle
attività commerciali, che consente alle Regioni più autonomia.
“Stiamo aspettando le linee guida nazionali e i provvedimenti del governo
che ci daranno la possibilità di assumerci la responsabilità di aprire
più di quanto sia stato finora consentito a livello nazionale”, prosegue
Rossi. “Ero convinto che il commercio al dettaglio, compensato anche dalle
restrizioni che abbiamo previsto in Toscana, avrebbe potuto riaprire a
partire dall’11 maggio e avevamo formulato la richiesta al governo.
Tuttavia, l’accordo di ieri sulla data del 18 maggio è un buon accordo
perché consente di aprire gradualmente e di rispondere alle legittime
esigenze che ci sono e non solo del settore del commercio al dettaglio. Il
18 maggio è una data fondamentale per capire il primo impatto che le
riaperture fatte fino a oggi hanno avuto sulla diffusione del contagio. I
15 giorni di intervallo ci consentiranno di valutare gli effetti prodotti
dal movimento delle persone. Bisogna continuare a monitorare e, quindi, a
fare molti test, che vuol dire tracciare il percorso dell’epidemia e
invitare le persone a stare in quarantena e in isolamento, qualora
risultassero positive ricostruendo subito il quadro dei contatti
stretti”.
“Aprire tutto, ora e subito – aggiunge Rossi – non è pensabile. Ci vuole
prudenza e senso di responsabilità. La ripresa sarà necessariamente
difficile, lenta. Mi auguro che dal governo arrivino la liquidità e sia
emanato il dl rilancio. Alcune attività produttive sono state comunque
già consentite, ma per esempio sono ferme perché non hanno ancora una
domanda. Monitoreremo il tutto e valuteremo il da farsi. Le persone
continuano ad avere paura. Ripartire con una certa gradualità è un
sentimento comune. La ripresa non sarà veloce. Bisogna evitare il rischio
di tornare indietro. Sarebbe un disastro se un giorno la Toscana dovesse
tornare sui propri passi dopo aver riaperto alcune attività. Sarebbe un
impatto economico e anche psicologico difficilmente sostenibile. Ci vuole
ponderazione, prudenza e allo stesso tempo assunzione di responsabilità
che spetta al potere politico e io sono pronto ad assumermi la
responsabilità in quanto presidente della Regione Toscana”.