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Hanno scelto il mercato di via Paparelli, un nutrito numero di operatori ambulanti pisani chiamati a raccolta dalla Fiva
ConfcommercioPisa per chiedere a Governo e istituzioni di tornare urgentemente a lavorare dopo due mesi di stop assoluto e forzato. Presenti i vertici della Confcommercio pisana, con in testa la presidente Federica Grassini e il direttore Federico Pieragnoli, il sindaco di Pisa Michele Conti, l’assessore al commercio Paolo Pesciatini, i deputati della Lega Edoardo Ziello e Donatella Legnaioli. “Ci tolgono la dignità del nostro lavoro e ci mettono sul lastrico” –
l’annuncio “arrabbiato” del presidente della Fiva ConfcommercioPisa Franco Palermo: “Quando siamo fermi da due mesi e lo Stato non ci ha dato un euro, lavorare diventa non più solo un diritto ma addirittura un
dovere. Siamo esasperati e la situazione è insostenibile: in Toscana parliamo di 24 mila persone tra imprenditori e collaboratori che rischiano la chiusura. Oggi, primi in Toscana e forse in Italia, ci siamo mobilitati per dare una spinta decisiva a chi deve decidere la riapertura e non può più fare finta che noi non esistiamo. Anche perché le nostre vendite si svolgono all’aria aperta e i nostri spazi sono più grandi e quindi più sicuri di tante medie strutture della grande distribuzione. Noi non vogliamo assistenza, ma tornare subito al nostro lavoro. La mobilitazione di oggi,
considerando la grande difficoltà di molti di noi, con le bollette da pagare, i mezzi fermi, i magazzini di roba invenduta, è una grande dimostrazione di coraggio. Lo diciamo con chiarezza: non abbiamo una lira per pagare le
tasse. Il comune di Pisa è stato il primo ad averci tolto il suolo pubblico per tutto il 2020, sono convinto che sarà anche il primo a farci riaprire”
” Stamani sono a fianco degli ambulanti che chiedono solo di riaprire e di poter tornare a lavorare in sicurezza” – le parole del sindaco di Pisa Michele Conti che ha aggiunto: “ A Pisa il mercato si svolge due volte a settimana nel parcheggio scambiatore di via Paparelli, uno spazio molto grande dove ci si può allargare e far rispettare le norme sul distanziamento sociale. Questi commercianti fanno parte del popolo delle Partite Iva,
guadagnano solo se possono svolgere la propria attività. Molti di loro non hanno ricevuto neanche i 600 euro per le lungaggini burocratiche ormai note; chiediamo quindi, insieme a loro, a Governo e Regione di consentire
la riapertura dei mercati all’aperto. Qui saremmo pronti da subito, così come avevamo fatto per il settore agroalimentare e il florovivaismo. A Pisa abbiamo deciso di dare agli ambulanti un altro piccolo segnale, esentandoli
dal pagamento del suolo pubblico per tutto il 2020. Stamani sono a fianco degli ambulanti che chiedono solo di riaprire e di poter tornare a lavorare in sicurezza” – le parole del sindaco di Pisa Michele Conti che ha aggiunto: “ A Pisa il mercato si svolge due volte a settimana nel parcheggio scambiatore di via Paparelli, uno spazio molto
grande dove ci si può allargare e far rispettare le norme sul distanziamento sociale. Questi commercianti fanno parte del popolo delle Partite Iva, guadagnano solo se possono svolgere la propria attività. Molti di loro non
hanno ricevuto neanche i 600 euro per le lungaggini burocratiche ormai note; chiediamo quindi, insieme a loro, a Governo e Regione di consentire la riapertura dei mercati all’aperto. Qui saremmo pronti da subito, così
come avevamo fatto per il settore agroalimentare e il florovivaismo. A Pisa abbiamo deciso di dare agli ambulanti un altro piccolo segnale, esentandoli dal pagamento del suolo pubblico per tutto il 2020″.
“E’ necessario restituire dignità ad una categoria di imprenditori già in sofferenza, duemila aziende di cui 700 si stanno interrogando se ci sono le condizioni di poter riprendere l’attività” – la dichiarazione della
presidente di Confcommercio Federica Grassini: “ambulanti completamente dimenticati, in maniera ingiustificata, irrazionale e illogica, una categoria che lavora all’aperto e che più di ogni altra ha la possibilità di garantire lo stanziamento necessario. Molti di loro non sono qui oggi con i loro furgoni perché non hanno avuto aiuti dallo Stato e tra scegliere di mangiare o pagare bollo e assicurazione, hanno giustamente scelto la prima. Noi imprenditori siamo alla fame, e contrariamente a quanto accade in altri paesi europei, dove sono stati stanziati immediati e aiuti a fondo perduto, per garantire la sopravvivenza fino al momento della ripresa, non si giustifica che il Governo italiano non abbia fatto differenziazione tra territori che hanno avuto situazioni emergenziali completamente diverse, e
ad oggi non abbiamo indicazioni certe nemmeno per le modalità con le quali ci ritroveremo a riaprire”.
Il deputato Ziello “ha rivendicato la libertà di fare impresa e di dire con forza che i commercianti ambulanti hanno il diritto sacrosanto di riaprire e di ricominciare a lavorare in sicurezza”, mentre l’onorevole Legnaioli ha
anticipato “che presenterà immediatamente una interrogazione parlamentare portando al cospetto del governo questa tragedia dei mercati chiusi”.