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Il vicesindaco Lucia Scatena: “La cultura non è un settore secondario: può aiutarci a superare la crisi, a patto che lo facciamo insieme”
L’emergenza sanitaria ha fatto pagare e sta facendo pagare un prezzo altissimo al mondo della cultura.
Anche a San Giuliano Terme, dove siamo stati costretti a interrompere, sospendere e addirittura cancellare eventi già sold out o come minimo molto attesi da tutta la comunità (non solo locale).
Penso al Festival Internazionale MusikArte 2020, organizzato da Fanny Mendelssohn, Dimore Storiche e La Voce del Serchio. Penso ad Agrifiera, che pur non essendo un evento esclusivamente culturale, rappresenta un veicolo fondamentale per far arrivare a un vasto pubblico la cultura prodotta dal nostro contesto territoriale.
Penso al mondo del teatro.
Il Teatro Rossini di Pontasserchio, come tutti, ha dovuto interrompere la propria programmazione. Un vero peccato, perché quest’anno il nostro teatro era pronto per il suo definitivo rilancio come polo centrale della cultura anche al di fuori del nostro territorio. Gli spettacoli proposti da Antitesi Teatro Circo e The Thing, associazioni che hanno in gestione il teatro, erano stati pensati per attrarre un pubblico il più variegato possibile, dai bambini agli adulti.
Penso al mondo dell’associazionismo culturale.
Nel comune di San Giuliano Terme ci sono tante associazioni culturali che si impegnano ogni giorno per ravvivare un tessuto fondamentale per il benessere della comunità.
Teatri della Resistenza e Progetto Memoria.
Al Progetto Memoria, svolto in collaborazione con i Teatri della Resistenza, avevamo dato nuova linfa vitale, a partire da un maggior stanziamento di risorse, passando poi per un vero e proprio percorso di rinnovamento, in armonia con i cambiamenti sociali e tecnologici della nostra società. Penso, purtroppo, alla progressiva fisiologica scomparsa dei testimoni del tempo. Tra le cose a cui abbiamo dovuto rinunciare, c’è anche il coinvolgimento delle scuole, punto cruciale del Progetto Memoria.
“La cultura ha bisogno di essere curata, sostenuta e protetta costantemente – aggiunge Dario Focardi, presidente dell’associazione Teatri della Resistenza -. Altrimenti quando si trova ad affrontare periodi bui rischia di non sopravvivere. Quello che sta succedendo rischia di lasciare in ginocchio un intero ecosistema che oggi è fermo e non sa ancora quanto potrà tornare a lavorare. Confido nell’aiuto di molti, come l’amministrazione comunale di San Giuliano Terme, ma sicuramente abbiamo bisogno di un aiuto più importante dal governo centrale. È arrivato il momento che la cultura, i suoi lavoratori e le sue lavoratrici, siano riconosciute come necessarie per la crescita di ogni coscienza umana. Quello che chiediamo è di esistere e non scomparire”.
Tornando al Festival Internazionale Musikarte 2020, la sfida ora è capire quale potrà essere il bilancio finale di questo anno incredibile, per poter stabilire se restano immutati i presupposti di realizzabilità effettiva di una iniziativa di tale livello e soprattutto dei supporti istituzionali che potranno sostenere i temi di cultura, ambiente, storia, turismo, enogastronomia che il Festival aveva saputo portare avanti per il nostro territorio.
Tornando ad Agrifiera, la cui gestione e organizzazione mi onoro di avere tra le deleghe, è stato un vero peccato dover interrompere per quest’anno il tradizionale appuntamento che caratterizza fortemente il nostro territorio, svelandone l’anima ai numerosissimi visitatori che qui si ritrovano ogni anno.
Sono certa che ripartiremo più forti e motivati di prima e che sapremo apprezzare questi momenti di condivisione quando torneranno parte della nostra quotidianità.
Una menzione anche per piccole case editrici che, non potendo organizzare presentazione di libri e, quindi, arrivare a un pubblico vasto, condividono il momento di estrema difficoltà. Come Comune, ci sentiamo molto vicini ai professionisti della cultura, specie se piccoli e locali, e ci mettiamo a disposizione in vista di una futura ripartenza piena di presentazioni ed eventi da organizzare insieme.
Per concludere, l’emergenza sanitaria ha causato una grave crisi economica anche in campo culturale. Cinema, teatri, mostre, librerie, biblioteche, case editrici, fiere, concerti: tutto chiuso. Tutto chiuso e con migliaia di lavoratori che si trovano – spero solo momentaneamente – senza lavoro. Questa grave crisi culturale si traduce in una crisi economica e quindi non solo la cultura è una ricchezza che ci nutre la mente senza la quale saremo destinati a posizioni subalterne rispetto al presente e ai meccanismi che lo regolano, ma ci nutre anche a livello economico con un indotto importante, spesso bistrattato dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni, derubricando in più di una circostanza la cultura a un qualcosa che “non si mangia”. L’impatto economico avrà ripercussioni su tutta la catena produttiva che riguarda questo mondo. Credo che la pandemia abbia avuto almeno il merito di farci capire alcune cose che prima davamo per scontate, o almeno che non prendevamo in considerazione. Questo mondo che lavora in parallelo con la cultura ma che non vediamo, che non è tangibile, esiste, ed è proprio quello che ci permette di “mangiare” la cultura. Mondo a cui auguro quanto prima di tornare a lavorare nella miglior maniera possibile. Noi ci siamo.
Foto: Lucia Scatena, vicesindaco di San Giuliano Terme con delega a cultura, turismo, attività produttive e memoria storica