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Conferenza stampa ‘social’ anche per il Direttore Generale del Pisa Sporting Club. Giovanni Corrado si è sottoposto al fuoco di fila delle domande arrivata sui canali social ufficiali del Pisa SC dai followers nerazzurri.
Cosa ti piace di più di Pisa e del Pisa?
“Difficile trovare qualcosa in particolare visto la passione che mi lega a questa squadra e a questa città. Per il ruolo che rivesto, però, dico la pressione: intendo dire quella pressione che la città ti mette addosso, sempre positiva e che ti spinge a fare sempre di più, ad alzare l’asticella. Per me è fondamentale perché per raggiungere grandi traguardi serve proprio questo, e personalmente mi sento sempre stimolato”.
Qual è stata la trattativa più difficile?
“Ce ne sono state molte, anche perché il mercato adesso è complicato. Però dico quella che ci ha permesso di portare Masucci a Pisa, perché lo stavamo portando via ad una concorrente diretta e ad una società importante: lui era lì da anni, era molto considerato e non volevano privarsene. Però Masucci ci aveva dato la parola e l’ha rispettata e per questo ancora lo ammiro: direi che questa cosa ha contraddistinto anche il suo essere grande persona e grande calciatore e il fatto che ancora lo faccia con noi mi fa molto piacere. Ecco, è stata dura portarlo qua ma ne è valsa la pena”
Che legame ha con i calciatori?
“Un rapporto fantastico. Dall’anno scorso, poi, con questo nuovo gruppo è nato un rapporto professionale importante, schietto, ma anche un rapporto di stima e rispetto. Sappiamo quando è il momento di scherzare e quando invece le cose vanno fatte seriamente e questo credo che sia uno degli aspetti che ci ha portato lontano. E’ comunque un nostro modo di gestire: non ci piace il ‘pugno duro’ ma il dialogo e quindi con i ragazzi ci si ascolta a vicenda cercando di fare sempre il meglio nel rispetto dei ruoli”.
Un sogno da realizzare con il Pisa?
“Ne avevamo e ne abbiamo tanti, grandi e piccoli. Alcuni per fortuna siamo riusciti a realizzarli, ma io dico che dobbiamo sempre cercare di migliorarci e in questo senso per farlo sappiamo bene dove dobbiamo arrivare. E’ il sogno di tutti perché manca da tanto tempo e speriamo di poter essere le persone in grado di riportare Pisa e il Pisa dove non sta da anni e dove meriterebbe di stare…”.
Riti scaramantici durante la partita?
“Sono profondamente scaramantico e dovremo stare qua dei giorni per descriverli tutti. Credo anche di essere preso in giro, all’interno della squadra, per questo ma ci sta: sono piccole cose che cerco di fare non tanto durante la partita, ma durante la settimana perché mi aiutano ad esorcizzare la tensione e ad arrivare alla partita con maggiore tranquillità. Però non credo che ne parlerò (ride, ndr)…”
Il calciatore più forte visto giocare con il Pisa?
“Se ne sono visti tanti in questa piazza e per questo vorrei limitarmi alle partite che abbiamo visto noi e da quando siamo a Pisa. Quindi, in rappresentanza di tutti i nostri ragazzi che per me sono i più forti, e soprattutto in onore alla sua grandissima carriera dico ovviamente il nostro capitano Davide Moscardelli”.
Il modello a cui si ispira nel mondo dello sport?
“Ho sempre avuto una passione per Kobe Bryant che è anche stato l’unico personaggio, l’unico sportivo, a cui ho chiesto di poter fare una fotografia insieme. Un giorno lui era a Milano per l’apertura di uno store e ci siamo trovati in un ristorante e abbiamo iniziato a parlare un po’ in italiano: dopo mezz’ora ci siamo scattati una foto che ancora conservo. Fa strano parlarne adesso, perché la sua scomparsa per me è stata un brutto colpo: Kobe era un idolo per la tenacia, la cattiveria, la voglia di migliorarsi e raggiungere obiettivi e il modo in cui è arrivato ad essere uno dei più grandi giocatori della storia”.