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Le imprese del trasporto persone sono allo stremo ed in particolare il settore dei bus, con il turismo azzerato e gli appalti sospesi.
Parte così una richiesta forte dei vertici di CNA FITA BUS.
“La pubblica amministrazione ed in particolari i Comuni, diano seguito ai provvedimenti introdotti dal Decreto Cura Italia sul tema dei servizi scolastici, sospesi per le misure di contenimento del COVID 19” ha chiesto Riccardo Bolelli presidente di Pisa, regionale e nazionale CNA FITA BUS e presidente di CTM.
CNA FITA in una nota inviata ad ANCI Toscana e il Consorzio Toscano Mobilità con una lettera inviata ai molti comuni della provincia di Pisa per cui esegue in appalto i servizi di Trasporto scolastico, hanno chiesto di dare concretezza a quanto previsto dal recente decreto emanato dal Governo. “La richiesta vale per tutti i comuni che in queste settimane hanno sospeso i servizi di traporto scolastico, senza che però sia addebitabile a noi esecutori una qualsiasi mancanza: ma se non ci permettono di fatturare, almeno parzialmente, come paghiamo i mezzi, come sosteniamo i costi che ci sono ugualmente: manutenzioni, assicurazioni, bolli, revisioni) e come manteniamo i posti di lavoro? Le misure in campo permettono di guadagnare tempo, ma i conti alla fine non tornerebbero lo stesso, ecco perché almeno dove si può, cioè in caso di appalti pubblici, è essenziale mantenere i livelli di fatturato.
“La soluzione c’è, se c’è anche la volontà politica – specifica Maurizio Bandecchi coordinatore FITA CNA PISA – ed è offerta dal DL n° 18 del 17 marzo 2020 (cd. Cura Italia), con particolare riferimento a quanto previsto all’art. 48 che prevede – nel periodo di sospensione dei servizi scolastici e delle attività – che le PA debbono garantire, anche avvalendosi di soggetti privati, prestazioni individuali domiciliari o a distanza. Sul tema dei servizi scolastici si prevede infatti che nel periodo di sospensione, la Pubblica Amministrazione possa garantire, anche avvalendosi di soggetti privati, di prestazioni individuali domiciliari o a distanza. Le priorità di tali prestazioni sono individuate dall’Amministrazione competente, tramite coprogettazioni con gli enti gestori, impiegando i medesimi operatori e fondi ordinari destinati a tali finalità. Queste possono convertite quindi in altra forma, sono retribuite ai gestori privati convenzionati con quota parte dell’importo dovuto per l’erogazione del servizio standard e subordinatamente all’effettivo svolgimento dei servizi”.
Mettere in campo nuove sinergie e garantire alle imprese in ogni caso la corresponsione di una percentuale consistente del servizio, consentirà alle imprese di assicurare due aspetti essenziali: da un lato limitare o addirittura non ricorrere a forme di cassa integrazione per il proprio personale e dall’altro di essere nelle condizioni di poter ripartire una volta ridimensionata l’emergenza.
“Per questo raccomandiamo – ha concluso Bolelli – che le amministrazioni Comunali, che nella maggior parte dei casi gestiscono il sistema dei trasporti scolastici, prestino la massima attenzione sul tema e ci diano delle risposte operative in tempi brevi”.