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L’inquinamento atmosferico potrebbe avere contribuito alla diffusione e all’impatto del Coronavirus. Sono queste le prime evidenze degli studi esposti da Francesca Dominici (Harvard University) e Gianluigi De Gennaro (Università di Bari) durante il seminario online “Inquinamento dell’aria e COVID-19” organizzato venerdì 17 aprile dal gruppo indipendente di studenti e ricercatori universitari Ecologia Politica di Pisa.
Il seminario si inserisce in un ciclo di incontri online organizzato da gruppi di studio nati nelle principali Università italiane, assumendo la prospettiva dell’ecologia politica che coniuga critica sociale ed ecologica attraverso approfondimenti interdisciplinari.
Per Ecologia Politica di Pisa, per orientare le scelte politiche del prossimo futuro che caratterizzeranno la cosiddetta “fase 2” è necessario riflettere sulla gestione della pandemia in relazione all’inquinamento, alla luce delle evidenze emerse dagli studi che sempre più chiaramente collegano negativamente inquinamento aereo e Covid-19.
Gianluigi De Gennaro, co-autore di un position paper curato da Società italiana di Medicina Ambientale (SIMA) con le Università di Bari e di Bologna, ha presentato i dati della ricerca condotta che evidenziano una correlazione tra province con superamenti dei limiti di legge per il PM10/PM2.5 e contagio del Covid-19. Pertanto al particolato atmosferico PM10/PM2.5 è attribuito il ruolo di vettore della diffusione del virus Covid-19. Punto di partenza dei ricercatori, la rapida e anomala diffusione del virus osservata in determinati territori, prima tra tutte la Lombardia con il più alto numero di contagi, seguita da Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. L’evoluzione dei contagi ha interessato in maniera particolare la Pianura Padana in un contesto peculiare caratterizzato dal superamento delle soglie Pm10, stabilità atmosferica molto accentuata, con uno scarso “ricambio di aria” e livelli di umidità molto alti. Tale combinazione potrebbe essere drammaticamente determinante per i record di contagio e mortalità che registra la Pianura Padana. Il cuore produttivo del nostro paese, oltre che la zona vasta con l’aria più inquinata di tutta Europa.
Secondo i dati presentati da Francesca Dominici, docente presso l’Università di Harvard, emerge una stretta relazione fra esposizione all’inquinamento (PM2.5) e tasso di mortalità del virus. Inoltre, lo studio statunitense rivela che la percentuale di popolazione afroamericana e il numero di letti d’ospedale interagiscono fortemente con il tasso di mortalità in una contea. Ciò, secondo Dominici, aggrava le disuguaglianze in un Paese che non dispone di un sistema di sanità pubblico.
Il seminario “Inquinamento dell’aria e COVID-19” è disponibile alla pagina Facebook Ecologia Politica-Pisa e sul canale You Tube Exploit Pisa.