E’ il primo parcheggio custodito in città a dotarsi di postazioni per la ricarica delle auto elettriche. La novità riguarda il ‘Flyparking Pisa’, l’area di sosta che si trova a pochi metri dall’aeroporto G.Galilei. “Le operazioni per installare le colonnine, fornite da Enel – spiega il titolare dell’attività, Maurizio Privitera – sono già iniziate e nei prossimi mesi sarà possibile, per i nostri clienti, oltre a poter comodamente lasciare la loro macchina in un parcheggio custodito e videosorvegliato 24 ore su 24, anche effettuare il ‘rifornimento’ per le loro auto elettriche. Siamo il primo parcheggio in città a dotarsi di un servizio del genere”.
Una novità particolarmente gradita per i possessori di una Smart elettrica. “Grazie alla app ‘Ready to park & charge’ – prosegue Privitera – questi ultimi potranno infatti prenotare, entrare, controllare il tempo di sosta, ricaricare la propria auto elettrica, pagare ed uscire dal parcheggio, tutto attraverso il proprio smartphone. Anche le altre auto elettriche potranno comunque effettuare la ricarica presso le nostre postazioni”.
Aumentano così i già numerosi servizi di cui possono usufruire i clienti del ‘Flyparking Pisa’ “tra i quali – prosegue Privitera – il controllo della pressione delle gomme, il lavaggio della macchina e tantissimi altri servizi che attiviamo anche stagionalmente. E’ insomma possibile fare un check up del mezzo senza perdere tempo ed energie”.
“Con questa iniziativa – conclude Privitera – vogliamo provare a dare un segnale di ottimismo, in seguito al calo degli affari che si è verificato negli ultimi giorni. Da quando è esplosa l’emergenza coronavirus il nostro volume di affari si è infatti ridotto di almeno il 50%. Riceviamo continuamente disdette, ormai viaggiano solo le persone che costrette per necessità. Se le cose non dovessero cambiare, le perdite saranno molto più consistenti. A Pisa ho 15 dipendenti, ma è chiaro che non è possibile resistere a lungo in queste condizioni”. Privitera chiede quindi “che lo Stato intervenga a sostegno delle imprese, non solo delle zone ‘rosse’ colpite dai focolai ma di tutte le aziende italiane che risentono pesantemente delle conseguenze di questa emergenza“.