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Disuguaglianze di salute e nuove povertà. Disabilità e salute mentale. Infanzia, genitorialità, adolescenti e giovani, contrasto alla violenza e invecchiamento della popolazione.
Si è discusso di tutti questi temi una settimana fa scorsi a Pontedera, nella sede dell’Unione Valdera, ai tavoli di lavoro organizzati dalla Società dalla salute (Sds) Alta Val di Cecina – Valdera per predisporre il nuovo Piano integrato di salute (Pis), il documento che fissa gli obiettivi per migliorare lo stato di salute e la qualità della vita di ogni singola comunità, a partire dalle risposte da dare attraverso i servizi socio-sanitari territoriali.
Due giorni di lavoro cui hanno preso parte oltre cento persone, in rappresentanza della Consulta del Terzo settore e del Comitato di partecipazione (associazioni, organizzazioni, cooperative), delle organizzazioni sindacali, degli operatori dei servizi socio-sanitari e poi sindaci e assessori dei 17 comuni della Valdera e dell’Alta Val di Cecina. Cinque i tavoli tematici che hanno lavorato in contemporanea: “Vivere la cronicità, invecchiamento e qualità del fine vita”; “Disuguaglianze di salute, sociali e nuove povertà”; “Genitori, bambini, adolescenti e giovani”; “Contrasto alla violenza”; “Disabilità e salute mentale”.
Per ciascun tema, lo staff della Società della salute ha illustrato i dati di contesto, gli indicatori del profilo di salute e le linee programmatiche del Piano sanitario sociale integrato regionale. Poi, a partire dai bisogni emersi negli incontri con la cittadinanza, i tavoli hanno avviato la discussione analizzando ogni argomento sotto tre aspetti: accessibilità ai servizi e ai percorsi e modalità di informazione e comunicazione; rafforzamento dell’integrazione e delle reti territoriali; promozione della salute e del benessere della comunità. Per ciascun argomento è stato chiesto di individuare: criticità, punti di forza, quale può essere il ruolo del proprio ente, associazione o organizzazione per migliorare il contesto, come può la SdS facilitare questo ruolo.
La sintesi delle discussioni è stata poi illustrata all’assemblea plenaria, dove si è svolto il confronto da cui è emersa la necessità di condividere le buone pratiche, di potenziare la rete, di una migliore e più efficace comunicazione, di una diversa lettura del ruolo del Terzo settore, del rafforzamento di alcuni servizi.
Nuovi incontri sono programmati tra febbraio e marzo in ognuno dei 17 comuni che compongono la Sds, in modo da completare il percorso partecipativo verso il nuovo Piano integrato di salute, che è lo strumento di programmazione delle politiche sanitarie e sociali a livello di zona-distretto.