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Ieri sera negli studi di PisainVideo è andata in onda la ventitreesima puntata stagionale di “Eoraparloio“: come di consueto Giovanni e Riccardo hanno raccolto pensieri ed emozioni di tifosi e addetti ai lavori per commentare il momento del Pisa. Uno degli ospiti telefonici della serata è stato Francesco Arioli, giornalista de L’Arena, che ha commentato così la prestazione di Pisa e Chievo di quattro giorni fa: “Ho visto una buona partita. Il Chievo da parecchi mesi ha alternato buone prestazioni a partite invece molto deludenti. Gli uomini di Marcolini hanno risposto bene sul piano della prestazione, anche se a tratti ha sofferto molto la pressione del Pisa: i nerazzurri sono una delle squadre che mi ha impressionato di più per vivacità, agonismo e manovra“.
“Nel Chievo manca molto il contributo dei big – continua Arioli – gente come Obi, Giaccherini, Djordjevic: tutti giocatori di categoria superiore, che però hanno patito una condizione fisica non troppo brillante oppure malumori dovuti a mancate partenze. Basti pensare che Giaccherini ha giocato soltanto il 27% delle partite così come Obi: non si possono regalare elementi come questi“. “Inoltre il Chievo è una rosa molto giovane: a fronte di alcuni calciatori dal passato illustre, ci sono moltissimi giovani che in alcune fasi della stagione hanno sbagliato l’approccio o la lettura delle partite” sottolinea Arioli.
“Ad esempio Esposito è un pilastro della squadra, ma fino all’anno scorso giocava in una squadra da metà classifica di Serie C. Oppure Vignato: un trequartista dal talento incredibile, ma con una continuità ovviamente da migliorare” spiega Francesco Arioli. “Adesso la piazza soffre anche il cambiamento del rapporto di forze con l’Hellas – conclude Arioli – il grande campionato del Verona sta trainando moltissime persone al “Bentegodi” per seguire la squadra di Juric, invece attorno ai ragazzi di Marcolini c’è meno seguito. Ciò dipende anche dal fatto che la società non ha fatto molta chiarezza sui reali obiettivi di questa stagione. Il club ha cercato di ridimensionare il monte ingaggi e le spese, professando però di puntare al ritorno in massima serie. Ma sono due concetti che stridono un po’ tra di loro: Marcolini sta facendo un grande lavoro, ma potrebbe non bastare per centrare il ritorno in A“.