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Si chiama chirurgia ambulatoriale complessa. Migliora la soddisfazione del paziente e riduce le liste di attesa. Nel 2019, all’ospedale Lotti di Pontedera, l’hanno utilizzata circa 150 pazienti per curare ernie della parete addominale, inguinali, femorali ed ombelicali, vene varicose degli arti inferiori, cisti e altre patologie molto frequenti.
Innovative tecniche chirurgiche e anestesiologiche e una struttura operatoria moderna e di recente costruzione, infatti, permettono ai chirurghi e agli anestesisti del “Lotti” di effettuare operazioni poco invasive per il paziente che, condotto per mano dalla fase pre-chirurgica di preparazione fino alla fase delle medicazioni e dei controlli post-operatori, può beneficiare di un intervento chirurgico efficace, rapido e di una certa importanza, senza doversi ricoverare, ma semplicemente restando in osservazione post operatoria alcune ore.
I vantaggi per il paziente sono evidenti: il ricovero in ospedale è estremamente ridotto e condotto al di fuori del reparto, con effetti notevoli, tanto dal punto di vista psicologico e socio-familiare che clinico, con una ripresa più rapida e senza alcun rischio di essere esposto ad eventuali infezioni. Il tutto nel rispetto assoluto della sicurezza del paziente, poiché gli interventi chirurgici sono effettuati sempre in presenza di un anestesista, con l’eventuale ricorso a sedazione, che rende le procedure stesse ben tollerate, sempre in anestesia locale.
Altrettanto evidenti i vantaggi per il sistema sanitario in generale: i nuovi protocolli riducono infatti i tempi di attesa, perché permettono di utilizzare in modo ottimale gli spazi nelle sale operatorie, aumentando il numero delle operazioni eseguite.
Il progetto di chirurgia ambulatoriale complessa è un progetto pilota per tutta l’Azienda USL Toscana nord ovest, avviato a febbraio del 2019 presso la struttura di chirurgia dell’ospedale di Pontedera, diretta da Aurelio Costa, che è anche direttore del Dipartimento delle specialità chirurgiche dell’Azienda USL Toscana nord ovest.
“L’esperienza maturata all’ospedale di Pontedera nell’ultimo anno, con circa 150 pazienti sottoposti a chirurgia ambulatoriale complessa, rappresenta un importante punto di partenza – dice Costa– e il nostro modello è pronto per essere esportato e riprodotto in altre strutture ospedaliere dell’Azienda che si stanno già organizzando in tal senso. Ringrazio per questo risultato i chirurghi del reparto e gli anestesisti dell’ospedale di Pontedera, che in questo specifico compito sono coordinati dal responsabile del percorso, Giuseppe Celona”.