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Questa è la Settimana mondiale della consapevolezza sull’antibiotico-resistenza

“Antibiotici: maneggiare con cura!”: fino al 24 novembre la la Settimana mondiale della consapevolezza sull’antibiotico-resistenza

“Il futuro degli antibiotici dipende da tutti noi!”. E’ lo slogan scelto dell’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità) per l’edizione 2019 della Settimana della consapevolezza sugli antibiotici, proclamata in tutto il mondo fino a domenica 24 novembre e dedicata alla prevenzione dalle infezioni e ai comportamenti semplici e universali che possono evitarle, come lavarsi le mani o vaccinarsi.

Un tema quest’ultimo particolarmente d’attualità in Italia. Pur nell’ambito di un leggero calo delle infezioni resistenti, infatti, in Italia, come si può leggere sul sito dell’Istituto superiore della sanità (www.iss.it), nel 2018 le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici per gli otto patogeni sotto sorveglianza (Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter species) si mantengono più alte rispetto alla media europea.

Il nostro Paese detiene il triste primato, nel contesto europeo, della mortalità per antibiotico-resistenza. Infatti, dei 33.000 decessi che avvengono in Europa ogni anno per infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici, oltre 10.000 succedono in Italia.

“Stiamo affrontando nuovi profili di resistenze sempre più difficili da governare – spiega Paola Vivani, epidemiologa dell’Azienda USL Toscana nord ovest – di cui occorre interrompere la diffusione. Dobbiamo essere consapevoli che i trattamenti con gli antibiotici se da una parte devono essere usati per debellare le infezioni causate da batteri, dall’altra fanno attivare negli stessi batteri dei veri e propri meccanismi di sopravvivenza. I batteri reagiscono alle molecole degli antibiotici, si difendono, si adattano e possono sviluppare resistenze sempre più articolate e specializzate e quindi più difficili da contrastare”.

“C’è la necessità assoluta, anche in ambito clinico e ospedaliero, di usare in maniera corretta gli antibiotici – afferma Spartaco Sani, responsabile della struttura Malattie infettive all’ospedale di Livorno – perché è assodato che le resistenze derivano dall’uso eccessivo di antibiotici. Per ridurne l’utilizzo bisogna partire da una diagnosi tempestiva e corretta dell’infezione ed effettuare trattamenti mirati con dosaggi e tempi giusti. Negli ultimi anni, per esempio, in ambito ospedaliero, nuovi esami specifici permettono di ridurre i tempi di trattamento con antibiotici senza diminuire l’efficacia della terapia”.

“L’antibiotico resistenza e il corretto uso degli antibiotici sono stati più volte al centro dei corsi di formazione indirizzati ai medici di famiglia – dice Guglielmo Menchetti, direttore del Dipartimento di medicina generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest – perché i medici di medicina generale hanno un ruolo determinante nel promuovere fra i cittadini un approccio più consapevole a questi medicinali. Troppo spesso i pazienti chiedono di ricorre agli antibiotici, anche quando non ce ne è bisogno, magari anche dopo un solo giorno di febbre. Far capire che gli antibiotici sono un rimedio che va usato con la giusta oculatezza deve essere un obiettivo da raggiungere sia da parte di medici e farmacisti attraverso l’educazione e il rapporto diretto con i cittadini, sia da parte delle istituzioni sanitarie attraverso apposite campagne di informazione. La settimana dedicata a questi temi dall’Oms va in questa direzione”.

Sin da quando sono stati scoperti, gli antibiotici sono stati fondamentali per la medicina moderna. Ma l’uso eccessivo e inappropriato ha determinato l’affermarsi di superbatteri resistenti agli stessi antibiotici. La Settimana mondiale contro la resistenza agli antibiotici vuol promuovere, con messaggi diretti e immediati, le buone pratiche per contrastare la diffusione dei batteri resistenti: prendere gli antibiotici solo dietro indicazione del dottore; rispettare gli orari previsti e non interrompere la cura prima del termine; tenere pulite le mani; vaccinarsi. In questo modo si può ridurre la circolazione delle infezioni, diminuire l’uso degli antibiotici ed evitare così lo svilupparsi delle resistenze. Insomma, “Il futuro degli antibiotici dipende da tutti noi!”.