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“Per la prima volta dalla sua realizzazione, in occasione dell’importante piena dell’Arno della scorsa domenica, quando è stata proclamata un’allerta codice rosso, il Genio Civile, la Regione Toscana e la Protezione Civile hanno deciso di utilizzare la cassa di espansione di Roffia, in modo da ridurre il volume di transito sull’Arno, smorzando la curva di piena del fiume ed impedendo che la Città di Pisa e i territori limitrofi venissero allagati”. Il sindaco Simone Giglioli, a una settimana dell’emergenza, commenta l’ondata di maltempo che ha colpito la Toscana e il territorio pisano, lo scorso fine settimana, rilevando l’importanza della cassa di espansione, opera cruciale nella gestione della piena dell’Arno.
“La cassa di espansione di Roffia fa parte del ‘Piano di bacino del fiume Arno – Stralcio riduzione del rischio idraulico’, ed è un’opera tra le più strategicamente rilevanti tra quelle realizzate a valle di Firenze, lungo l’asta del fiume Arno, sia per il volume invasabile stimato in circa 9 milioni di metri cubi, sia per la sua estensione e localizzazione, in prossimità di centri abitati – spiega -. E’ dotata di quattro paratoie piane mobili, in grado di garantire un livello di laminazione massimo, che permettono di decidere di invasare in ogni momento la piena dell’Arno, qualunque siano la quota e l’evento”.
“La maggior efficacia dell’invaso è determinata dall’individuazione del momento giusto in cui si aprono le paratoie rispetto alle previsioni idrologiche e meteoreologiche – spiega l’assessore ai lavori pubblici Marzia Fattori -. La cassa di espansione domenica mattina è stata aperta ad una portata dell’Arno maggiore di 2000 m/sec e sono stati invasati circa 5.0 ml di mc di acqua, in modo da permettere di smorzare in maniera evidente la curva di piena”.
“Quando è stato deciso di aprire la cassa di espansione siamo stati ad assistere con il fiato sospeso sugli argini della cassa, perché era la prima volta, dopo il collaudo, che questa opera veniva messa concretamente alla prova – spiega il sindaco -. Quando le paratoie hanno iniziato ad alzarsi, in maniera lenta e costante, ci siamo resi conto che stava funzionando alla perfezione, stava incamerando acqua a gran velocità e il livello del bacino si stava alzando”. Con il passare delle ore i dati hanno confermato il funzionamento. “Riguardando la curva idrometrica registrata dal Centro Funzionale Regionale, è visibile ad occhio nudo il momento in cui la cassa entra in azione – spiega ancora il sindaco -. Questa emergenza deve farci riflettere sull’importanza di queste opere per far fronte ad allerte meteo sempre più frequenti con eventi meteoreologici di grande potenza”.
La realizzazione della cassa di espansione ha impegnato molto il Comune di San Miniato, soggetto attuatore, ed è stata realizzata grazie a oltre 17 milioni di euro di risorse del Ministero, della Regione Toscana, e degli enti sottoscrittori dell’accordo Città Metropolitana di Firenze, di Pisa e dei Comuni di San Miniato Cerreto Guidi e Fucecchio. Dal 2009 quando sono iniziati i lavori, il Comune ha portato l’intervento, affrontando grandi difficoltà, quali il fallimento della ditta di appalto e due somme urgenze, l’ultima delle quali nel 2014 ha comportato ulteriori risorse rispetto a quelle previste nell’Accordo di programma. Oggi l’opera è conclusa e, per la prima volta, ha portato i suoi benefici sull’intero territorio.
“Se siamo riusciti ad evitare il peggio per la città di Pisa e i territori limitrofi è grazie alla cassa di Roffia e all’apertura delle cateratte dello Scolmatore a Pontedera che hanno evitato il peggio – conclude il sindaco -. L’intervento realizzato alla cassa di espansione a Roffia, insieme al nuovo tracciato e all’impianto di sollevamento con pompe idrovore a servizio del rio Arnino, è l‘unico, tra quelli pianificati a scala di bacino, ad essere stato concluso; desidero ringraziare gli amministratori e i tecnici che negli anni hanno seguito i lavori di questo lungo progetto e desidero rivolgere un appello agli enti coinvolti affinché si prosegua con interventi simili che, come abbiamo concretamente visto, sono determinanti per la messa in sicurezza di interi territori”.