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L’acqua di rubinetto non è “solo” potabile, ma anche buona da bere, disponibile “a chilometro zero”, sicura e super controllata. Spesso però – e a torto – il pregiudizio attorno all’acqua di rubinetto (in termini di sicurezza, qualità, caratteristiche) è radicato al punto da far preferire comportamenti non sempre sostenibili. Per incentivare le buone pratiche e promuovere un uso responsabile della risorsa idrica, Comune di Crespina Lorenzana, Istituto Comprensivo Mariti e Acque collaborano insieme al progetto Acqua Buona: consumo dell’acqua di rubinetto nelle mense scolastiche al posto di quella in bottiglia, garantito da controlli aggiuntivi sulla qualità direttamente all’interno dei plessi, divulgazione dei dati (in modo che tutti possano conoscere la qualità dell’acqua che bevono) e fornitura di brocche e borracce per il consumo. Un percorso condiviso che si rinnova anche per quest’anno, aggiungendo una forte impronta plastic free. La nuova stagione del progetto è stata inaugurata ufficialmente stamattina, alla presenza del sindaco Thomas D’Addona, dalla consigliera comunale Francesca Bernardini, del dirigente scolastico Enrico Pasero e del presidente di Acque, Giuseppe Sardu, presso le scuole primaria e secondaria di Cenaia e la primaria di Lorenzana.
Stop plastica – La grande novità dell’anno scolastico 2019-2020 è stata la consegna di un nuovo kit ai 500 bambini e ragazzi delle scuole coinvolte a Crespina Lorenzana, con borracce in alluminio. Un ulteriore, deciso passo avanti verso la riduzione dell’utilizzo della plastica monouso. Ipotizzando un consumo quotidiano di 0,5 litri d’acqua ogni studente, in un anno scolastico di Acqua Buona i bambini di Crespina Lorenzana coinvolti nel progetto faranno risparmiare alla collettività circa 13 quintali di plastica e l’emissione equivalente di 30 quintali di anidride carbonica. Anche il risparmio economico, rispetto all’ipotetico consumo di acqua minerale, non è sicuramente indifferente: almeno 10mila euro l’anno.
Impegno verso l’ambiente “Quelli dei cambiamenti climatici e dell’utilizzo indiscriminato delle risorse naturali – sottolinea il sindaco D’Addona – sono temi da affrontare con la massima urgenza. Dobbiamo tutti sentirci responsabili delle condizioni del pianeta e del futuro delle nuove generazioni. Per la nostra amministrazione l’impegno per l’ambiente è una assoluta priorità di programma e, non a caso, in questi anni ci siamo impegnati a fondo su raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti e degli sprechi. Acqua Buona si inserisce pienamente in questo quadro e ci fa particolarmente piacere oggi rinnovare il patto plastic-free all’interno delle scuole che ci ha visto pionieri 12 anni fa, segno della particolare sensibilità su questi temi non solo delle istituzioni scolastiche ma anche dei cittadini, specie i più giovani.”
Acqua sicura – “In Italia – ricorda il presidente Sardu – il consumo pro-capite di acqua in bottiglia è uno dei più alti al mondo: il terzo per la precisione, il primo in Europa. In un anno in Italia si utilizzano oltre 7 miliardi di bottiglie di plastica. Eppure l’acqua dell’acquedotto è generalmente di buona qualità ed è chiamata a rispettare le severe prescrizioni dalle normative nazionali ed europee. Acque ogni anno effettua 15mila campionamenti e analizza 285mila parametri per assicurare la bontà e la sicurezza dell’acqua potabile, raggiungendo un livello di conformità legislativa prossima al 100%. Apprezziamo molto il fatto che molte amministrazioni comunali, e tra queste c’è sicuramente quella di Crespina Lorenzana, siano protagoniste di un processo di cambiamento che, anche attraverso un sistema di servizi pubblici efficienti, mette al centro la sostenibilità e il futuro dei cittadini”.