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Primo compleanno per Officine Cavane, il centro d’accoglienza straordinaria sperimentale di via Cavane a San Miniato, dove si sviluppa il primo aiuto e orientamento ai richiedenti asilo, oltre a percorsi professionali e di vita attraverso pratiche artistiche e performative. Il centro è nato in sinergia con la cooperativa sociale La Pietra d’Angolo e l’associazione Tra i binari come modello innovativo per l’inclusione sociale e la multiculturalità rivolto a tutti. Domenica 15 settembre, dalle 16, con una grande festa in cui ci sarà spazio per laboratori, una sfilata di moda multiculturale, spettacoli teatrali, concerti e apericena sociale, si festeggerà il primo anno del centro.
“Sarà una giornata piena di bellezza, arte, teatro, musica, danze, amicizia, incontro e di belle emozioni con un programma ricchissimo – spiega Francesco Mugnari dell’associazione Tra i Binari -. Questa giornata è un’occasione speciale per chi ci ha seguito le nostre attività ‘a distanza’, per fargli incontrare il vero volto di questo progetto che si pone come modello innovativo per l’inclusione sociale e la multiculturalità rivolto a tutti”. L’evento comincerà nel pomeriggio di domenica 15 settembre, al centro di accoglienza straordinaria “Officine Cavane” di via Cavane 114 a San Miniato (loc. La Catena-Ventignano), con attività informative e dei laboratori per grandi e piccini a cura de La Pietra d’Angolo. Aprirà in grande stile la giornata la prima sfilata di Bazin – Etico, etnico, fashion con le nuove creazioni della sartoria più interculturale del mondo, con modelli venuti da ogni angolo del globo, a cui seguiranno dei saluti istituzionali con ospiti speciali e, dalle 19.00, prima dell’apertura del grande apericena, le parole del poeta Filippo Davoli apriranno al ciclo delle performance serali. Alle 21.00, ci sarà la presentazione del video sull’accoglienza a cura de La Pietra d’Angolo, per concludere la serata con lo spettacolo prodotto da Tra i Binari – Officine Cavane “Al-awda. Una veglia a Primavera” e il concerto di percussioni e danze dall’Africa dell’ovest Giguywassa.
“Officine Cavane nasce in una vecchia cantina di un casolare che negli ultimi 7 anni risultava in stato di abbandono – spiega Michela De Vita della cooperativa La pietra d’angolo -. Le prime fasi di azione si sono sviluppate insieme alla partecipazione dei residenti della struttura e di alcuni cittadini volontari, per la riqualificazione degli spazi attraverso lavori di pulizia e ristrutturazione. In contemporanea sono stati poi avviati dei laboratori di teatro per la creazione di performance urbane, laboratori di arte figurativa e di social-media storytelling, a cura dell’associazione Tra i binari – prosegue -. La presenza degli operatori nella struttura è quotidiana, in modo da sviluppare al meglio una forte connessione di questo spazio con la vita cittadina circostante e garantire una presenza sul territorio attraverso processi di animazione teatrale e riqualificazione del tessuto solidale urbano”. Da maggio 2018 sono stati attivati, dopo gli interventi di riqualificazione degli spazi, numerosi laboratori teatrali in un’area polifunzionale usata come sala prove ma anche da auditorium stesso, un percorso di social-media storytelling, la realizzazione di un murales, un progetto di volontariato internazionale Erasmus Plus, feste, tornei di calcio, una falegnameria e una ciclofficina, il tutto fondendosi abilmente con la gestione di quattro appartamenti destinati ai richiedenti asilo ospitati, coinvolgendo centinaia di persone tra migranti, operatori e cittadini volontari.
“Officine Cavane è una realtà importante sul territorio, che attualmente dà accoglienza a 34 persone provenienti da diverse zone dell’Africa e dell’Asia, in larga parte da Pakistan, Nigeria e Ghana – spiega l’assessore alle politiche sociali Giulia Profeti -. I ragazzi ospitati al centro di via Cavane svolgono progetti di volontariato, hanno l’opportunità di dedicarsi alla formazione in vista di prospettive di inserimento lavorativo, accedono a tirocini e servizio civile, hanno contratti di lavoro nei settori maggiormente sviluppati su questo territorio come quello conciario, il calzaturiero e l’agricolo”.
“Questa realtà nata appena un anno fa, si conferma un progetto riuscito e affermato – spiega il sindaco di San Miniato Simone Giglioli -. In questi mesi hanno svolto moltissime attività, laboratori, percorsi di inserimento e iniziative culturali, confermando l’importanza di luoghi come questi sui territori. Portare avanti attività di accoglienza e cercare di costruire un percorso che dia a queste persone un futuro non è semplice, perché spesso le normative non danno ai Comuni quella autonomia di cui avremmo bisogno. Essere qui dopo un anno e vedere quanto è cresciuta Officine Cavane è importante e deve essere uno stimolo a proseguire su questa strada per sviluppare altri importanti progetti”.