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Come da tradizione annuale, l’8 settembre, giorno che ricorda la Natività di Maria, viene festeggiata dal popolo della Valdiserchio, e non solo, la Madonna di Rupecava.
La tradizione, che vede le S. Messe celebrate sotto le grotte dell’eremo di Rupecava, antico luogo di culto sui Monti Pisani sopra Ripafratta, si interromperà però quest’anno a causa delle precarie condizioni di stabilità dell’antico eremo, purtroppo abbandonato da decenni, preda dei vandali e in condizioni di sicurezza tali da non permettere l’accoglienza della folla che ogni anno sale da tutto il piano per onorare la Madonna.
Pertanto le celebrazioni si terranno “in piano”, nella chiesa di Ripafratta, dove è custodita anche la statua lignea trecentesca della Madonna di Rupecava, originariamente situata nell’eremo prima delle devastazioni dei vandali, e attribuita ad Andrea Pisano a seguito del restauro eseguito nel 2000.
Le S. Messe sono previste quindi alle ore 9.00, 10.00, 11.00 (Messa Solenne celebrata da Mons. Gino Biagini, Vicario generale della Diocesi di Pisa), 17.00. Alle ore 16.30 sarà invece recitato il S. Rosario.
L’eremo di Santa Maria ad Martyres, conosciuto appunto come eremo di Rupecava, è un complesso monastico agostinano fondato nel XIII secolo e situato sui monti sopra Ripafratta, oggi comune di San Giuliano Terme e territorio dell’arcidiocesi di Pisa. È luogo di culto e di devozione mariana antichissimo, secondo la tradizione visitato da S. Agostino stesso e da numerose personalità illustri fino ai secoli più recenti. Il complesso si articola intorno ad una serie di grotte naturali: qui si sviluppano la chiesa dedicata appunto alla Madonna, ad unica navata, e due costruzioni monastiche.
Dal XX secolo inizia il progressivo abbandono: l’eremo, proprietà privata, si spopola di religiosi e viene progressivamente abbandonato, salvo un restauro della chiesa negli anno ‘70, che però non resse alle successive incursioni dei vandali sacrileghi. Nonostante la rovina, decine e decine di persone ogni anno, in occasione dell’8 settembre, si recano in pellegrinaggio all’eremo per le celebrazioni religiose e per la tradizionale scampagnata.