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E’ intervenuto nel corso della terza puntata di “Ora C Siamo” andata in onda sulle nostre piattaforme ieri sera, Giovedì 16 Maggio, Mister Giancarlo Favarin che ha analizzato insieme agli ospiti in studio l’attuale situazione della Lucchese divisa tra l’imminente playout che andrà già in scena domani nella gara di andata contro il Cuneo e il caos societario che non accenna a placarsi e che continua a mettere in seria difficoltà tutto l’ambiente rossonero. Ecco le dichiarazioni del tecnico durante la trasmissione:
“Siamo pronti a questa sfida molto importante ma anche molto strana perchè si affrontano due squadre che sul campo hanno avuto una media punti da playoff ma che invece, per tutte le problematiche ormai note, saranno costrette ad affrontarsi ai playout. Sia noi che il Cuneo hanno abbiamo fatto un campionato straordinario ma una di queste squadre al termine della doppia sfida sarà costretta a lasciare ingiustamente la Serie C quantomeno per i valori visti in campo, però vabbè questo è il calcio, noi dobbiamo pensare a dare il massimo. Siamo arrivati qui da quel lontano 28 Dicembre quando ci staccarono la spina e in questi mesi non è cambiato assolutamente niente, anzi forse la situazione è addirittura peggiorata.”
“Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine a stare senza acqua, corrente e tutte queste cose che dovrebbero essere la base di una società sportiva, però per noi è routine e non ci dobbiamo pensare. La nostra testa deve andare sul campo dove contro il Cuneo sarà una partita molto dura contro una squadra tosta e che ha i nostri stessi meriti di salvarsi. Non dobbiamo fare calcoli nella gara di andata ma proveremo a giocare spensierati perchè non c’è altra strada, abbiamo questa possibilità di giocare i playout e vincerli sarebbe fondamentale e veramente un grosso regalo per i fantastici ragazzi che alleno.”
“In più potrebbe non bastare battere il Cuneo perchè ci sarà poi il playout incrociato contro una tra Paganese e Bisceglie che anch’esse sono due ottime squadre e poi andare a giocare laggiù è sempre complicato. Insomma che è dura lo sapevamo ma i ragazzi mi hanno sempre dimostrato impegno e dedizione cogliendo anche risultati importanti nei momenti più critici, cercheremo di non pensare a tutto quello che ci è successo fuori dal campo ma solamente a giocare. Per una società allo sbando come la nostra già organizzare una trasferta che sia a Pagani o Bisceglie diventa complicato, però vabbè non piangiamoci addosso ma pensiamo a come affrontare chiunque ci capiti a partire dal Cuneo. Nel caso di passaggio vedo il Bisceglie leggermente più tecnico e forte ma in un momento forse più negativo della Paganese che nell’ultimo periodo si era un pò ripresa, dunque sarebbero due sfide complicate allo stesso modo.”
E poi conclude – “Non ci sono assolutamente novità sulla situazione extracampo, siamo abbandonati a noi stessi senza vedere la luce in fondo al tunnel. Nessuna cordata si è avvicinata alla Lucchese e le varie promesse fatte si stanno rivelando solo parole, la rabbia che abbiamo dentro andrà messa in campo per cercare di vincere queste partite. Ai miei ragazzi non posso che dire grazie invece perchè non hanno mai avuto conforto e sicurezze economiche ma nonostante questo hanno sempre lavorato al massimo, non posso che augurare loro perchè se lo meritano davvero di trovare sistemazioni importanti per la prossima stagione in squadre che diano delle sicurezze sotto punti di vista economici e non solo. Ormai il calcio italiano ci ha abituato a personaggi fatiscenti che cambiano piazze (si veda Palermo ora o Juve Stabia ma anche molte altre) ma che non cambiano la maniera vergognosa di gestire le società di calcio. Sono convinto che l’anno prossimo tanto ci ritroveremo in una trasmissione come questa e parleremo delle stesse cose, e il problema è che siamo noi che ne stiamo parlando a provare a cercare una soluzione mentre chi dovrebbe essere fatto fuori dal calcio è sempre lì imperterrito, speriamo si possa trovare qualche soluzione ma al momento sono poco fiducioso vedendo quello che succede sia alla Lucchese che in altre piazze d’Italia che più di una volta come noi sono state abbandonate al proprio destino.”