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Concluso l’intervento di pulitura e consolidamento del busto di Maria Maddalena d’Austria. L’opera marmorea collocata in via Angelo Del Bravo (angolo via Rondoni) a San Miniato, è il secondo intervento di restauro concluso realizzato con l’Art Bonus, dopo il Libro d’oro di San Miniato. Il manufatto in marmo raffigura il torso dell’Arciduchessa Maria Maddalena d’Austria, governatrice della Città di San Miniato dal 1620 al 1631; si tratta di una statua, priva anche delle braccia, della quale si conserva la porzione di torso dalle spalle alle caviglie. Del frammento sono visibili il manto in pelliccia, un gioiello fermaglio al di sotto del manto, un cinto sotto seno e le pieghe della veste che cadeva sino ai piedi. Il tipo della veste e del gioiello fermaglio, così come della tecnica scultorea, indicano come ambito cronologico di realizzazione del manufatto il XVII secolo.
L’oggetto, ritrovato alla fine degli anni ’50 nei magazzini del Comune di San Miniato, venne in quel momento collocato nello slargo di via Del Bravo, dove si trova tuttora. Si tratta di una sorta di simbolo identitario per la comunità di San Miniato, visto anche il coinvolgimento nella messa in opera dell’attuale allestimento del pittore sanmminiatese Dilvo Lotti. Lo stato di conservazione necessitava di un intervento di restauro che è stato possibile eseguire grazie al contributo di alcuni mecenati (M.S. Group srl, Pallets Bertini srl e F.B. Service), pari a 3.916 euro, che si sono avvalsi dell’Art Bonus, il sistema di incentivi fiscali, introdotto dal decreto Cultura varato nell’estate 2014 e reso permanente dalla legge di stabilità 2016, in favore di privati, enti o società che decidono di fare mecenatismo, cioè di effettuare erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il cui credito d’imposta, pari al 65% dell’erogazione liberale, è detraibile in 3 anni.
L’opera presentava depositi superficiali di polveri atmosferiche e concrezioni calcaree, annerimenti della superficie marmorea, alterazioni cromatiche del materiale e diffusi muschi e licheni che ricoprivano la superficie. L’intervento di restauro è stato realizzato in cinque fasi: la pulitura preventiva e trattamento biocida, il preconsolidamento per evitare ulteriori cadute e disgregazioni durante la fase di pulitura, la vera e propria fase di pulitura con impacchi idonei e lavaggi con acqua demineralizzata, pennelli e spugne naturali, il consolidamento finalizzato al miglioramento delle caratteristiche meccaniche del materiale, impiegando materiali compatibili e reversibili, e l’operazione di protezione che permetterà di preservare dagli agenti inquinanti la superficie marmorea riducendo la capacità di assorbimento dell’umidità, in modo da determinare una difesa contro le alterazioni cromatiche e migliorare la durata del restauro.
Oltre all’intervento sul torso marmoreo è stata eseguita anche la sistemazione e la pulitura delle parti di appoggio e di contatto del busto con la muratura sottostante e del basamento in mattoni faccia vista. L’intervento ha permesso di restituire al marmo il suo naturale candore e resi notevolmente più leggibili i dettagli sapientemente e finemente scolpiti.