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«Uno studio della Uil sull’andamento delle tasse locali sostiene che il Comune di Pisa avrebbe aumentato la tassa sui rifiuti (TARI) del 8,9% rispetto all’anno precedente. Non è così, la Uil ha preso una cantonata perché noi abbiamo scelto di diminuire le tasse. In questi giorni stanno arrivando a casa dei pisani le bollette Tari 2019 e le famiglie potranno confrontarle con quelle dello scorso anno e constatare che le promesse sono diventate realtà: meno tasse locali, più soldi in tasca ai cittadini. Stupisce pertanto il dato pubblicato dalla Uil e si chiede conto di quali siano le metodologie da cui si è ricavato l’errore». Così il sindaco di Pisa Michele Conti che replica al Sindacato nazionale della Uil dopo la pubblicazione di una rilevazione sull’andamento delle tasse locali, prendendo a riferimento 54 Comuni capoluogo che hanno già approvato il bilancio previsionale 2019.
Secondo lo studio, un nucleo familiare composto da quattro persone con un’abitazione di 80mq un cittadino di Pisa andrebbe a pagare 39 euro in media di più rispetto al 2018. Ma questi dati non corrispondono alle tabelle elaborate dagli uffici della Ragioneria generale, di concerto con la S.E.Pi., società strumentale che gestisce per il Comune di Pisa la riscossione delle entrate, e che compongono la voce entrate del bilancio previsionale approvato dal Consiglio Comunale nel dicembre scorso. Al contrario, il bilancio di previsione 2019 mantiene intatti i servizi per i cittadini e contemporaneamente riesce a mantenere invariata la pressione fiscale, senza aumenti delle tasse locali, semmai con qualche significativa diminuzione.
Nel caso preso in esame dallo studio di Uil, ad esempio, una famiglia di 4 componenti con un’abitazione di 108 mq (dunque più grande di quella presa in considerazione) che nel 2018 ha pagato 486 euro, nel 2019 andrà a pagarne 457 (29 euro in meno). Una riduzione del 5,9%, non certo un aumento del 8,9%.
In base alle superfici medie sono state adottate diminuzioni percentuali che vanno dal 3,6% nel caso di monoccupante al 5,9% nel caso di famiglie con sei o più occupanti. I dati riportati sono peraltro al lordo del Welfare che il Comune ha mantenuto invariato per i cittadini residenti. Infine, leggeri decrementi su valori di poco inferiori allo 0,20% si attestano anche per tutte le categorie non domestiche (attività, alberghi, uffici, e altro). Tutte le riduzioni introdotte sono state possibili anche grazie alle attività di recupero svolte dagli uffici del Comune e dalla società Sepi.