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Domenica 10 febbraio è stato celebrato il “Giorno del ricordo”, dedicato alle centinaia di migliaia di esuli giuliani, dalmati e istriani che al termine della seconda guerra mondiale vennero colpiti dalla pulizia etnica ordinata dal maresciallo Tito nelle zone oggi di confine con la Croazia e la Slovenia. Un fatto storico gravemente sottostimato per molto tempo nella cultura nazionale, nel cui dimenticatoio sono finite anche le oltre diecimila vittime uccise barbaramente nelle foibe.
Con l’intento di divulgare e far conoscere ad un pubblico sempre più ampio questi fatti fondativi della storia repubblicana, a Pisa si sono tenute delle solenni celebrazioni alle quali ha partecipato anche il sindaco Michele Conti. Queste le sue dichiarazioni a margine della giornata. “Il 10 febbraio è un giorno importante, solo da quindici anni dedicato alla memoria delle vittime delle foibe. Non sempre è stato così, purtroppo. Proprio ieri il Presidente della Repubblica ha ricordato che per anni è calata una ‘cortina di silenzio ingiustificabile’ che ha coperto lo scempio delle foibe. Oggi siamo qui per colmare questa grave lacuna. Sempre prendendo in prestito le parole di Mattarella è utile ricordare che ‘solo dopo la caduta del muro di Berlino, il più vistoso, ma purtroppo non l’unico simbolo della divisione europea, una paziente e coraggiosa opera di ricerca storiografica, non senza vani e inaccettabili tentativi di delegittimazione, ha fatto piena luce sulla tragedia delle foibe e del successivo esodo, restituendo questa pagina strappata alla storia e all’identità della nazione’.”.
“E proprio qui a Pisa lo celebriamo con maggiore forza, visto che queste terre molti anni fa hanno accolto una comunità di istriani, giuliani e dalmati che hanno ripreso qui il cammino della loro vita interrotto brutalmente dalle violenze perpetrate nel confine orientale anche dopo la fine della seconda guerra mondiale. Abbiamo aperto il programma delle celebrazioni per il Giorno del Ricordo con la proiezione del film Red Land in un affollato Cinema Odeon. Abbiamo fortemente voluto che questo evento si svolgesse anche nella nostra città a testimonianza di quanto Pisa sia sensibile a questi temi, una città che fa della memoria un caposaldo di civiltà e rispetto dinnanzi a tragedie e drammi che hanno colpito il nostro Paese nell’arco del secolo scorso. Celebrare il Giorno del Ricordo non è soltanto un passaggio formale con cui ottemperare alla Legge dello Stato 92 del 2004, è un modo per onorare quegli italiani vittime delle foibe o condannati all’esodo che per molti anni non hanno avuto neanche un riconoscimento ufficiale delle loro sofferenze dallo Stato. Celebrare bene questa ricorrenza significa rendere omaggio alla verità, analizzare e studiare le vicende storiche, culturali e politiche a esse legate, con profondità, sincerità e onestà intellettuale. Questo è l’obiettivo che ci prefiggiamo come istituzione pubblica per questo e per gli anni a venire”.