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Uno studio multispecialistico internazionale ha dimostrato per la prima volta l’efficacia del programma “Fundamentals of Robotic Surgery (FRS)”, il percorso per la formazione dei chirurghi “robotici”, adottato anche dal centro di eccellenza EndoCAS dell’Università di Pisa, uno dei 12 protagonisti della sperimentazione. Lo studio ha dimostrato che gli specializzandi e gli specialisti che si avvicinano alla chirurgia robotica addestrati fino al livello di competenza previsto dal protocollo FRS eseguono qualitativamente meglio, cioè con meno errori, compiti fondamentali dell’atto chirurgico, per esempio nodi e suture, utilizzando il sistema robotico su animale.
Lo studio, iniziato nel 2014 e finanziato dall’azienda che produce il noto sistema da Vinci e dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ha coinvolto 12 centri (europei e americani, inclusa una base militare per l’addestramento dei chirurghi sul campo di battaglia) selezionati tra i quasi 100 accreditati dall’American College of Surgeons per la formazione di chirurghi attraverso la simulazione. Tra questi anche il centro di eccellenza EndoCAS dell’Università di Pisa, unico in Italia a fregiarsi dell’accreditamento.
I risultati sono stati pubblicati ora su Annals of Surgery, la rivista più prestigiosa di chirurgia e verranno presentati al prossimo Surgical Simulation Summit dell’American College of Surgeons, in programma a Chicago (Stati Uniti) a marzo. In qualità di sperimentatore principale della casistica italiana, l’ingegnere Andrea Moglia del centro EndoCAS ha condotto lo studio in collaborazione col professor Mauro Ferrari, direttore di EndoCAS, il team del professor Luca Morelli, il centro Multidisciplinare di Chirurgia Robotica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, diretto dalla professressa Franca Melfi, e il professor Franco Mosca che, attraverso la Fondazione Arpa da lui presieduta, ha donato al centro EndoCAS il primo simulatore per chirurgia robotica dell’azienda Mimic installato in Italia.
«Mai prima d’ora erano stati coinvolti tanti centri di simulazione in chirurgia e mai era stato condotto uno studio randomizzato che confrontasse quattro metodi di formazione (uno tradizionale e le tre piattaforme disponibili per FRS) – ha commentato Andrea Moglia – I risultati di questo studio stabiliscono per la prima volta il livello di competenza da raggiungere e dimostrano l’efficacia del programma FRS a confronto coi metodi tradizionali. FRS può essere adottato da qualunque specialità che si affaccia alla chirurgia robotica ed è pensato per essere utilizzabile anche coi sistemi robotici disponibili in futuro. Il prossimo passo sarà rendere FRS un esame obbligatorio per abilitare alla pratica della chirurgia robotica, proprio come già avviene negli Stati Uniti per la laparoscopia (FLS) e la chirurgia endoscopica (FES), veri e proprio standard». Andrea Moglia presenterà per la prima volta in Italia i risultati dello studio al congresso CRAS, in programma a Genova il 21 e 22 marzo.
Il lavoro del centro EndoCAS, che ha fornito il maggior contributo allo studio FRS, è stato elogiato da diversi esperti internazionali sulla formazione in chirurgia per la capacità del centro di completare la sperimentazione, nonostante la complessità del protocollo, dimostrando l’eccellenza della ricerca italiana anche in questo settore, nuovo e di forte interesse.