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“I dati sui progetti europei presentati e vinti dall’Università di Pisa nel corso del 2018 evidenziano un trend in ulteriore e significativa crescita rispetto al 2017 – afferma il rettore Paolo Mancarella – e confermano l’efficacia delle misure di incentivazione e supporto alla progettazione europea che il nostro Ateneo ha voluto attivare nel primo biennio della nuova governance”.
I progetti europei di ricerca vinti dall’Università di Pisa (nell’arco temporale della programmazione europea in corso, ovvero dal 2014 ad oggi) sono 111, per un contributo europeo complessivo pari a 36,5 milioni di euro: di questo, quasi la metà, ovvero oltre 17,4 milioni di euro, è il contributo ottenuto soltanto nel 2018, triplicato rispetto alla media dei tre anni precedenti (2015, 2016, 2017) che si attestava sui 6 milioni di euro.
Al dato finanziario corrisponde il dato numerico: nel 2018 sono stati vinti 41 progetti europei, contro i 27 vinti del 2017 e i 17 vinti nel 2016.
Altro dato positivo è la crescita del numero di progetti vinti come coordinatori dall’Università di Pisa, più che raddoppiato nel 2018, con 9 progetti vinti come coordinatori (erano stati 4 nel 2017 e nel 2016 ed 1 nel 2015), per un finanziamento all’Ateneo pisano come coordinatori balzato da 1,4 milioni di euro nel 2017 a 8,6 milioni di euro nel 2018.
E proprio tra i progetti coordinati spiccano i tre finanziamenti dello European Research Council (ERC Grant) ottenuti tra fine 2017 e 2018, i più prestigiosi finanziamenti europei che premiano la ricerca di eccellenza, assegnati a docenti dell’Ateneo per sviluppare importanti ricerche in ambito medico-comportamentale, chimico e di ingegneria dell’informazione. A questi si aggiungeranno presto altri due ERC Grant di studiosi che hanno scelto di trasferire le loro ricerche premiate dall’Europa presso l’Università di Pisa, grazie anche alla nuova misura di incentivazione della chiamata diretta (in termini di punti organico) come professore associato/ordinario per i vincitori dei finanziamenti ERC.
“Abbiamo creduto sin dall’inizio che la via maestra per accrescere la qualità della ricerca e la propria competitività fosse potenziare la capacità progettuale europea – spiega il prorettore per la Ricerca in ambito europeo ed internazionale Lisandro Benedetti-Cecchi – perché sapere confrontarsi, collaborare e competere con colleghi, centri di ricerca e aziende europee ed internazionali è la dimensione della ricerca del nostro presente e del nostro futuro. Abbiamo così messo in campo una serie di misure di incentivazione e di supporto alla progettazione europea, investendo ingenti risorse e competenze e lavorando su più fronti: sensibilizzando e premiando i nostri docenti che si impegnano nel presentare proposte, in particolare come coordinatori, offrendo un nuovo servizio di supporto alla preparazione delle proposte ed investendo parallelamente in attività e strategie di networking e lobbying sul piano europeo.”