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Bilancio positivo per “Invulnerabili – Sistemavaldera”, progetto che si inserisce nell’ambito dell’inclusione sociale del Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Sociale Europeo. Famiglie, utenti e amministratori nei giorni scorsi, nella sede dell’Unione Valdera, hanno fatto il punto a 2 due anni dall’avvio del progetto.
Sono 46 sono i ragazzi che hanno avviato un inserimento socio-lavorativo, 38 (l’82%) hanno concluso il percorso con successo, raggiungendo la durata minima per il riconoscimento da parte della Regione. Il 15% ha addirittura avuto uno sbocco post progettuale attraverso altre forme di occupazione (assunzione, tirocinio ex L.68/99, tirocinio GiovaniSì), mentre il 5% si è attivato autonomamente nella ricerca di lavoro.
Inoltre, 80 utenti sono stati selezionati attraverso il metodo sperimentale ICF, che ha la finalità di valutare il grado di attitudine al lavoro delle persone disabili e dei soggetti vulnerabili.
Più di 60 i beneficiari di percorsi finanziati per la frequentazione di laboratori specifici o formativi, orientati all’accompagnamento al lavoro e ben 29 le aziende del territorio che si sono rese “accoglienti” e che hanno ospitato i ragazzi accompagnandoli in questa esperienza.
In particolare, nel corso dell’incontro, sono stati messi in evidenza i punti di forza del territorio emersi in questi due anni di progetto: la rete dell’agricoltura sociale, delle ANPAS e delle Misericordie, che hanno effettuato il servizio di trasporto per gli utenti ma, soprattutto, hanno accolto ragazzi per inserimenti socio lavorativi.
I giovani, le loro famiglie e le aziende coinvolte hanno portato la loro testimonianze davanti al Sindaco di Pontedera, che ha messo in evidenza l’importanza della collaborazione tra istituzioni e territorio, la direttrice dei Servizi sociali della ASL. Anche la direttrice dei servizi sociali della ASL, Laura Brizzi è intervenuta per ricordare come la sfida più grande da intraprendere sia quella di dare un’opportunità lavorativa stabile alla persona disabile o vulnerabile.
Patrizia Salvadori, direttrice della società della salute, ha rimarcato la necessità di istituzionalizzare la collaborazione con le aziende, gli enti pubblici e il terzo settore in modo da andare oltre i singoli progetti che comunque hanno una scadenza. Infine, la proposta di inserire misure premiati per le aziende “accoglienti”, che favoriscono l’inclusione socio-lavorativa, è arrivata da Giovanni Forte dell’Unione Valdera che è anche capofila del progetto.