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Un’equipe di neonatologi coordinati da neonati Luigi Gagliardi, responsabile dell’area pediatrica dell’Azienda Usl Toscana nord ovest e primario di pediatria all’ospedale Versilia, ha elaborato un nuovo sistema chiamato “Pisa” (Preterm Infants Survival Assessment), che permetterà, grazie all’utilizzo di metodi di intelligenza artificiale, una previsione più accurata della sopravvivenza dei neonati cosiddetti “molto prematuri”.
“Ogni anno in Italia – spiega Gagliardi – nascono circa 4.500 neonati sotto le 30 settimane o con peso inferiore ai 1500 grammi. Sebbene rappresentino meno dell’1 per cento delle nascite, fra questi troviamo più della metà del tasso di mortalità infantile complessivo. Avere previsioni di sopravvivenza più accurate e precoci permetterà di comprendere maggiormente le cause di mortalità, migliorare la prognosi e quindi individuare terapie più efficaci nei confronti di questa popolazione fragile”.
Allo studio, tutto italiano e condotto da Luigi Gagliardi, hanno partecipato, tra gli altri, Giulia Placidi(Pediatria Versilia) e i ricercatori del dipartimento di informatica dell’Università di Pisa coordinati dal professor Alessio Micheli e da Davide Bacciu del gruppo di Computational Intelligence & Machine Learning (Ciml-Unipi) che comprende lo studente di dottorato Marco Podda coautore del lavoro.
“Lo studio – prosegue Gagliardi – ha preso in considerazione i dati in forma anonima di oltre 29mila neonati “molto pretermine”, un numero corrispondente all’incirca a tutti quelli nati in Italia in sei anni. Il loro percorso post nascita è stato monitorato per creare modelli di “Machine Learning” e ottenere un algoritmo di previsione più accurato di quelli attualmente in uso a livello internazionale basati su modelli statistici classici. Questo nuovo strumento, che abbiamo voluto chiamare “Pisa” in onore della città che ospita la sede della Azienda USL Toscana nord ovest e dell’Università, è stato reso disponibile a tutta la comunità scientifica internazionale grazie anche alla pubblicazione sulla prestigiosa rivista Scientific Reports, appartenente al gruppo Nature. Riporta un approccio completamente innovativo al problema che viene affrontato attraverso l’uso di metodi di intelligenza artificiale e reti neurali in particolare”.
“Essere all’avanguardia del progresso scientifico – conclude Gagliardi – è solo un aspetto del lavoro. Un altro aspetto fondamentale di questo studio, il più grande disponibile nella letteratura mondiale, è che si basa sui dati del Network Neonatale Italiano, un progetto collaborativo tra le unità di terapia intensiva neonatale che ha visto coinvolti 89 ospedali in tutta Italia. Lavorare assieme confrontando i dati e i risultati è la chiave per migliorare gli esiti clinici. Su questo si basano le iniziative per lo sviluppo della qualità e della capacità di fornire cure migliori”.