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La Regione Toscana finanzia il progetto d’arte del Comune di Castelfranco di Sotto.
Muri che dividono ed isolano ma che, grazie ad un imponente intervento di arte visiva partecipata, prenderanno vita per raccontare ed unire attraverso interventi di rigenerazione urbana. È TUCC – Tuscany’s Urban Colors Correction, il progetto finanziato dalla Regione Toscana attraverso il bando “Toscana in Contemporanea 2018” al quale il Comune di Castelfranco di Sotto ha aderito con convinzione.
TUCC nasce a Pontedera nel più ampio quadro di un’affermazione crescente dell’Urban Art nella ricerca artistica contemporanea: ex IPSIA, case popolari al Villaggio Piaggio, il Parco dell’Albereta ripensati come grandi quadri a cielo aperto. Arte e partecipazione, arte e spazio urbano e sociale, sono le direttive intorno a cui il progetto è andato crescendo da quando la cittadina della Valdera è diventata centro propulsivo di molteplici azioni di rigenerazione urbana che hanno visto Elektro Domestik Force (EDFcrew), collettivo di giovani artisti e designer under 35, all’opera su oltre 3000 mq di muri nella sola Pontedera e adesso pronti per operare a Castelfranco.
“La facciata esterna della Sala Polifunzionale dell’Orto di San Matteo, il muro esterno della Scuola Secondaria Da Vinci di Castelfranco e l’intera facciata della Scuola Giovanni Pascoli di Orentano – afferma il Sindaco Gabriele Tori –, saranno ripensati dai ragazzi di EDF Crew attraverso la creatività urbana che negli ultimi anni si è radicata a livello nazionale come forma artistica e incubatore di progetti socioculturali di rigenerazione. Ci abbiamo creduto fortemente ed adesso sarà bello vivere passo passo, insieme a studenti, docenti e tutti i cittadini, la nascita di questi interventi”
La Regione Toscana, attraverso le ultime due edizioni del bando “Toscana in contemporanea”, ha riconosciuto questo percorso permettendone la crescita. Nel 2018 TUCC, anche a Castelfranco di Sotto, vuole portare avanti la sua ricerca verso un modello di arte sociale urbana partecipata, in cui gli spazi marginali, di periferia, multietnici, diventino teatro di nuove narrazioni multifunzionali. Proprio come i muri delle scuole o di una sala polifunzionale della socialità e cultura, quale quella dell’Orto di San Matteo.
“L’idea – affermano gli Assessori all’ambiente, Federico Grossi, e alla scuola, Chiara Bonciolini – è quella di coinvolgere tutta la comunità in cui si colloca ogni azione, avvalendosi, per ogni intervento, della collaborazione di enti e associazioni di promozione sociale. Un lavoro “sul campo” che ha l’obiettivo di creare esperienze di cultura pubblica, aperta, integrata e fruibile dalla comunità attraverso l’arte visiva e il teatro. Per questo sarà indispensabile un coinvolgimento di tutti gli insegnanti, dei ragazzi e delle associazioni giovanili che recentemente hanno animato Castelfranco con un Festival innovativo”
SCUOLA “L. DA VINCI” – PIAZZA MAZZINI CASTELFRANCO. Il motivo principale di questo intervento sono le porte, simbolo di accesso e passaggio tra varie “fasi della vita”, ma anche di accesso a nuove scoperte ed insegnamenti, che un individuo affronta nell’età pre-adolescenziale. Il percorso vede subito il cambiamento del bambino che, varcata la prima porta, già muta aspetto per lo sviluppo fisico e che si ritrova di fronte ad uno spazio ricco di porte che danno accesso a diverse dimensioni, tutte da scoprire e vivere, proprio come le esperienze di vita scolastica educativa ma anche personale e di crescita.
Un percorso iniziato come un bambino, pronto a crescere e a fare nuove esperienze, sia in ambito scolastico, assimilando nuove conoscenze nelle varie materie da studiare, ma anche in ambito personale, sentendo dentro un cambiamento e scoprendo nuove emozioni come l’amore, che lo porteranno ad una crescita e a confrontarsi con i propri coetanei, in una fase della vita dove il cambiamento sconvolge, trasformando un bambino in un adolescente prima ancora di diventare un adulto.
SCUOLA “G. PASCOLI” – ORENTANO. Per la scuola di Orentano verrà realizzato un omaggio al “percorso evolutivo”, inteso come costante di crescita, di adattabilità, di sviluppo delle nostre capacità. Al centro si trova uno studente di fronte un grande libro: il libro ha una porta da dove proviene “la luce del sapere”, questo ragazzo sta per entrarvi, sta per partire per questa importante avventura che dovrebbe essere la scuola. Attraverserà la storia, i suoi personaggi, imparando da loro una moltitudine di informazioni. Quel libro rappresenta la scuola, la relazione tra maestro e discepolo che diventa fondamentale per la crescita di ogni individuo. Divideremo il dipinto in due parti, esattamente utilizzando la linea orizzontale tracciata dalla tettoia; il lato inferiore sarà trasformato in un ambiente subacqueo, mentre quello al di sopra della tettoia sarà terrestre. Dai lati esterni, convergendo al centro dell’immagine, si evolveranno varie specie di esseri viventi.
ORTO DI SAN MATTEO – SALA POLIVALENTE. Un orto da seminare per poi cogliere i frutti. I frutti saranno riconducibili alle varie attività che si svolgono nel centro: musica, yoga, teatro, e le piante che crescono in questo orto danno appunto frutti come strumenti musicali, fiori che si rifanno alle forme dei chakra che vengono stimolati con la pratica dello yoga e le maschere simbolo del teatro. Un orto dove seminare i semi che diverranno i frutti del duro lavoro svolto per portare avanti le proprie passioni in condivisione con gli altri. Nel murale è raffigurata una mano che semina e dai semi nascono germogli che si trasformano in piante che daranno frutti “simbolo” delle attività svolte all’interno del centro. Un simbolo di rinascita di un’area che con la nuova Casa della Salute e la riqualificazione dell’ex Lorbac sarà rilanciata nella sua funzione.
Nelle foto i bozzetti: